“L’Arte è sempre una storia dietro le apparenze.”
Anonimo
Tra le caratteristiche dell’alluminio c’è la resistenza alla corrosione, ovvero la capacità di questo metallo di resistere all’azione di agenti esterni. Ciò accade perché, a contatto con l’ossigeno, sulla superficie dell’alluminio si crea una pellicola, uno strato protettivo, sottile e resistente. È come se il metallo mettesse in atto una sorta di meccanismo di difesa, di protezione, di integrità, per resistere alle intemperie e alle aggressioni esterne, per non perdere le sue caratteristiche fisiche e chimiche. Sotto la superficie, l’alluminio rimane sé stesso e preserva le sue peculiarità. Un processo naturale che può dirsi analogo alle reazioni degli esseri umani, che sovente, per difendersi, mascherano i propri sentimenti, il personale e vero tratto psicologico e spirituale.
Alluminio, sotto la superficie, partendo da una specifica proprietà di questo metallo, vuole essere un incoraggiamento a puntare al cuore delle cose, a esprimere nell’arte ciò che spesso si nasconde dietro le apparenze, che trapela, che non è immediatamente visibile e delineabile, che è nascosto. L’arte del resto per sua natura è anche inoltro nell’invisibile, sonda gli spazi interni dell’esistenza.
GIORGIO AGNISOLA
Critico d’arte e scrittore, docente
Presidente di Giuria
Giorgio Agnisola (1947), critico d’arte e scrittore, è professore emerito di Arte Sacra e Beni Culturali presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (ITS). È uno dei maggiori specialisti italiani di arte sacra contemporanea. È stato tra i fondatori della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia della Pontificia Facoltà di Napoli, sez. San Luigi, che ha condiretto dal 2006 al 2019. È valde peritus della Facoltà per le Scienze estetico-teologiche. Dirige il periodico AT, online e cartaceo, Arts and theologies ed è il fondatore e conduttore del progetto di formazione VisioDei. Ha operato dal 1983 al 1995 nei Paesi francofoni d’Europa, nell’ambito degli accordi internazionali, come Consulente di arte moderna e contemporanea. Dal 2005 al 2008 è stato direttore della Pinacoteca Comunale di Gaeta. Ha curato sul piano scientifico mostre di rilievo internazionale. Tra di esse: Il Simbolismo in Belgio (Caserta (1985), Emilio Greco, la dimensione psicologica e spirituale (2010); Alberto Magnelli, opere 1915-1970 (2012); Alberto Burri, Unico e multiplo (2014), Afro, La memoria ritrovata (2016), Pietro Consagra, La memoria trasparente (2017), Aligi Sassu, 1915-1930 (2019), Rosso Guttuso, opere 1934-1984 (2020). Ha scritto e curato molti libri. Tra gli ultimi: Lo sguardo e l’oltre (2018), Arte e dialogo nel Mediterraneo (a cura di) ( 2019), La materia trasparente (2021), Henri Matisse, Gioia di vivere (2022), (a cura di), L’amore spezzato, Dei distacchi e degli addii (2023), Quale arte sacra oggi? (a cura di, con A. Dall’Asta). È membro dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte. Collabora dal 1990 alle pagine culturali del quotidiano Avvenire. Per la sua attività di critico d’arte ha ottenuto due riconoscimenti internazionali: Chevalier de l’Ordre de Leopold II in Belgio, nel 1987, e Officier de l’Ordre de Mérite in Lussemburgo, nel 1991. Di recente gli è stato assegnato il Premio Montale Fuori di casa per la sezione Arte.
ALESSANDRO BERTRAMI
Giornalista e storico dell’arte
Alessandro Bertrami (1977) è uno storico dell’arte laureato all’Università Cattolica di Milano, diplomato in pianoforte e giornalista professionista. È vice caposervizio delle pagine culturali del quotidiano “Avvenire”, dove si occupa in particolare di temi relativi all’arte, all’architettura e alle politiche culturali; ed è in forze alla redazione culturale mensile ‘Luoghi dell’Infinito’, sulle cui pagine si occupa in maniera sistematica della relazione tra arti e sacro, in particolare rispetto ai linguaggi e alle problematiche della contemporaneità.
È autore di articoli e saggi critici in volume. Vive a Lodi.
BRUNA ESPOSITO
Artista
Opera nel campo delle arti visive, prediligendo disegno, istallazione, fotografia, video, performance e progetti site specific. Ha partecipato a mostre istituzionali quali, Quadriennale di Roma (2021 – 2008 – 1996), Cuenca Biennial, Ecuador (2016), New Orleans Biennial, Usa (2008), Gwanjiu Biennial, Korea del Sud (2004), Istanbul Biennial, Turchia (2003), Sonsbeek 9, Arhnem, Olanda (2001), La Biennale di Venezia (1999 – 2005), Documenta X Kassel, Germania (1997). I riconoscimenti conseguiti: 9a Edizione Premio Italian Council, MIC, Roma (2021), Selezione al Premio della Camera dei Deputati per il 150° dell’Unità d’Italia, Palazzo Montecitorio, Roma (2011), Premio Nazionale per la Giovane Arte Italiana, MAXXI, Roma (2001), P.S.1 Italian Program, New York, U.S.A. (1999), Leone d’Oro 48ª Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, padiglione di gruppo Dapertutto, Venezia (1999). Attualmente partecipa al programma Research fellowship del Museo delle Civiltà a Roma ed è docente di tecniche per la scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
STEFANO TACCONE
Docente di storia dell’arte, curatore freelance, giornalista
Nato a Napoli nel 1981 è critico, curatore, addottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica presso l’Università di Salerno. Dal 2013 al 2015 ha insegnato storia dell’arte contemporanea presso la RUFA – Rome University of Fine Arts. Ha pubblicato le monografie Hans Haacke. Il contesto politico come materiale (Plectica, 2010); La contestazione dell’arte. La pratica artistica verso la vita in area campana. Da Giuseppe Desiato agli esordi dell’arte nel sociale (Iod, 2015); La radicalità dell’avanguardia (Ombre Corte, 2017); due volumi di racconti e raccolte di poesie. Collabora stabilmente con le riviste «Segno» e «OperaViva Magazine». Suoi scritti sono stati pubblicati sulle riviste «Boîte», «sdefinizioni», «Roots§Routes», «Titolo», «Tracce», «undo.net». È attualmente docente di Storia dell’arte nella scuola secondaria di secondo grado.
MARIA GABRIELLA MAZZOLA
Manager del settore alluminio
Alla guida della Società CO.ME.L. con il fratello Adriano e la sorella Luisa, affianca la preparazione tecnico-aziendale a doti di organizzazione e coordinamento, apportando all’azienda nuove linee guida come l’attenzione alla comunicazione, all’innovazione e al marketing. Sostiene da sempre, personalmente e con l’azienda, attività in favore del territorio: mostre d’arte, pubblicazioni, rassegne arti visive, festival di cortometraggi e protezione animali. Nel dicembre del 2012 Maria Gabriella riceve, dalla “Associazione Culturale Nuova Immagine Latina”, un riconoscimento per meriti imprenditoriali. È presidente della “Associazione Culturale VANNA MIGLIORIN” che promuove e diffonde presso il pubblico opere intellettuali ed artistiche contemporanee, in ogni loro forma ed espressione. Tra le varie attività dell’associazione la promozione del Premio COMEL e l’organizzazione di rassegne monografiche dedicate ad artisti di rilievo internazionale.
VERBALE DELLA GIURIA
PREMIO COMEL VANNA MIGLIORIN 2024
Il giorno lunedi 28 ottobre 2024, alle ore 15, presso lo spazio COMEL di Latina, in via Neghelli, si è riunita la commissione esaminatrice della undicesima edizione del premio COMEL, anno 2024.
Sono presenti: Alessandro Beltrami, storico e critico dell’arte e giornalista, Bruna Esposito, artista, Maria Gabriella Mazzola, imprenditrice e promotrice del premio, Stefano Taccone, critico e storico dell’arte, membri; Giorgio Agnisola presidente, critico d’arte.
Preliminarmente vengono ribadite le linee guida del premio e in particolare l’attenzione all’alluminio quale elemento specifico e fondante nella realizzazione delle opere partecipanti al concorso e il rispetto delle norme del relativo bando. Viene quindi compiuto singolarmente un primo giro di analisi dei 13 lavori finalisti presenti in galleria, seguito da un riscontro collegiale delle preferenze personali. Sulla scorta delle risultanze di questa prima lettura delle opere viene stesa una rosa più ristretta e si compie una seconda valutazione, prima individuale poi collegiale.
Infine, sulla scorta di una ampia e serena discussione, si è passati alla disamina conclusiva dalla quale sono emerse all’unanimità le seguenti risultanze:
La giuria, dopo ampia e serena discussione, decide di assegnare il Premio COMEL 2024 all’opera “Rebirth IV”, 2023 di Rober Hromec con la seguente motivazione:
L’artista slovacco Robert Hromec interpreta nella sua opera Rebirth IV (Rinascita IV) un lirico e fantastico dinamismo di piani e di forme, in cui il colore è segno di spazio e di luce. A una tale rappresentazione l’alluminio corrisponde con una sua natura brillante e variamente allusiva, quasi simbolica, in cui si legge anche la affinata capacità tecnica dell’artista di lavorare il metallo e di renderlo quasi materia pittorica. Se il generale quadro espressivo rimanda a registri consolidati dell’arte soprattutto informale del dopoguerra, il molteplice e avveduto intervento sull’alluminio ne costituisce una assoluta, ispirata novità.
Vengono assegnate menzioni speciali alle opere dei seguenti artisti:
Gianluigi Ferrari per l’opera “Come in cielo così in terra”, 2024 con la seguente motivazione:
L’artista propone nel suo lavoro “Come in cielo così in terra” una metamorfosi linguistica e un ribaltamento dello sguardo in chiave spirituale e quasi mistica. La luce attraversa una informe parete di alluminio su cui sono ricavati lungo il percorso di una sorta di epigrafe e si riflette sul piano buio e posteriore della ispirata installazione diventando nel segno della scrittura il motivosimbolico e narrativo di una catarsi interiore.
a Sasho Blazes per l’opera “Underwater”, 2024 con la seguente motivazione:
Nell’opera dell’artista macedone Sasho Blazes la luce dell’alluminio trapela, sottesa e diffusa, entro un astratto e suggestivo intrico di segni cromatici che paiono alludere ad un mondo naturalistico e acquatico, da immaginario fondale marino. Ne deriva un senso di emergente e simbolica attesa, di sorgente rivelativa: intimistica, ispirata, misteriosa e silente.
A Maria Elena Bonet per l’opera “13° Bozzolo” dal progetto “Tu sei il giardino”, 2024 con la seguente motivazione:
Il contrappunto tra casualità e spinta idealistica caratterizza l’opera dell’artista bielorussa Maria Elena Bonet, facente parte del progetto “Tu sei il giardino”, in cui, nel segno di un realismosimbolico, pare interpretare il vitalistico segreto della natura. Un uovo di alluminio, dal vago riferimento alchemico, è posto al centro di una radice cava, a simboleggiare la perfezione nascosta e misteriosa del mondo.
A Dimitar Minkov per l’opera “Underdog”, 2024 con la seguente motivazione:
L’artista bulgaro Dimitar Minkov, partendo dalla forma in alluminio di un utensile convenzionale, mira a realizzare con la sua opera “Underdog” come un simbolico involucro di una preziosa materia organica, custodendo sul fondo del suo assetto informale l’indizio di un primigenio mistero.
Il riconoscimento del Pubblico va ex equo a James Fausset Harris per l’opera “Strato liquido”, 2024 e Rosi Losito, 2024 per l’opera “Indizi II”.
James Harris ha creato un’opera straordinaria grazie all’uso dell’alluminio lucido. La sua capacità di far risplendere gli elementi più nascosti è davvero sorprendente. Con una serie di martellate precise, l’artista, lavorando a piccole zone, ha rivelato una nuova immagine nascosta sotto la superficie originale che ha catturato lo sguardo e l’attenzione dei visitatori della mostra.
L’opera di Rosy Losito instaura un dialogo intimo con lo spettatore, suggerendo l’esistenza di mondi interiori ricchi e complessi. Attraverso indizi discreti, l’artista invita a una riflessione personale, risvegliando emozioni profonde e silenziose.
La giuria, concludendo i lavori e formulando voti augurali per il prosieguo della manifestazione, esprime il proprio sincero apprezzamento per la qualità delle opere pervenute al concorso e per il crescente successo sul piano internazionale del premio.
Latina, il 28 di Ottobre 2024
Spazio Allestito
Inaugurazione Premio COMEL 2024
Cerimonia di Premiazione 2024