IL TEMA DI QUESTA EDIZIONE
Il sentiero dell’ispirazione è sempre illuminato. Che la luce provenga da una stella, da un’idea, da un luogo a cui si anela, la scelta di seguire anche il più piccolo frammento luminoso corrisponde alla scelta di creare.
Il poeta Milton affermava che Dio e la luce sono senza termine (eterni) e senza inizio (non creati) e per questo sono sinonimi, co-eterni. Questa tensione spirituale (non per forza religiosa) è il mistero della ricerca continua di quel percorso illuminato che l’essere umano da sempre cerca per orientarsi, per sentirsi al sicuro e soprattutto per forgiare l’opera. E’ la luce che svela e indica la verità, che anima l’artista nel culmine della creazione, è la luce che consente a chi osserva di ammirare ciò che è stato creato e, in un rimando collaborativo, di aggiungere vita a vita.
Una fotosintesi artistica ancora più prodigiosa quando il mezzo da impiegare ha la caratteristica di rilucere come sostanziale. Una proprietà che si presta a numerose declinazioni svelatrici.
La nuova edizione del Premio COMEL 2016 vuole consentire agli artisti di mettere in evidenza la luce dell’alluminio, la sua capacità di riverberare in superficie, riflettere, specchiare, illuminare, invocare chiarità, emanare e infine unire spazi e dimensioni; senza considerare il suo opposto (il buio) come caratteristica negativa, e anzi facendone un momento essenziale della sua forza espressiva.
GIORGIO AGNISOLA
Critico d’arte e saggista
Presidente di Giuria
Critico d’arte e scrittore, è professore di arte sacra presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. È condirettore della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia. Collabora da molti anni alle pagine culturali del quotidiano “Avvenire” e in particolare alla pagina “Arte”. Ha operato a lungo come consulente d’arte moderna e contemporanea presso i Paesi francofoni d’Europa. Ha scritto numerosi libri. Tra gli ultimi: Viaggio nell’opera, vedere e sentire l’arte, Moretti & Vitali 2005, La pietra e l’angelo, Guida 2007, L’oltranza dello sguardo, in Friedrich, Monet, Cézanne, Il pozzo di Giacobbe 2010, L’avvertimento dell’oltre in Morandi, Rothko e Manzù, Il pozzo di Giacobbe 2015, Itinerari dell’anima, Guida 2016. È membro dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte. Ha curato mostre di rilievo internazionale; tra le ultime: “Magnelli, opere 1915-1970”, 2013, “Burri, unico e multiplo”, 2014, entrambe presso la Pinacoteca Comunale di Gaeta.
ANNA AMENDOLAGINE
critico d’Arte e saggista
Nata a Roma, vive e lavora tra l’Italia e l’estero. Funzionario dell’Area della Promozione Culturale presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. All’estero ha svolto l’incarico di Direttore di Istituti Italiani di Cultura, Lettore universitario e ricercatrice. La sua attività di curatore inizia a partire dal 2003 e comprende l’ideazione e la realizzazione di mostre, rassegne ed eventi culturali in collaborazione con Istituzioni pubbliche e private. Ha inoltre curato e scritto testi per vari cataloghi. Tra le esperienze significative nel campo della promozione dell’arte contemporanea la partecipazione al Comitato di lavoro del “Festival Europalia 2003 Italia”, a Bruxelles, e la curatela della mostra antologica “Nunzio Bibbo. Genesi di un dialogo: Italia-Bulgaria”, presso la Galleria Nazionale d’Arte Straniera, Sofia, evento ideato da Vittorio Sgarbi (Biennale di Venezia 2011). Giornalista pubblicista e Addetto ufficio stampa ha scritto numerosi articoli su arte e cultura. Ha partecipato in qualità di Coordinatore Tecnico Europeo ai progetti dell’Unione Europea Petra e Leonardo dal 1993 al 1998. Tra le altre Specializzazioni e i Master universitari conseguiti, quello in “Studi storico-artistici e di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e dell’ambiente”.
FABIO BARISANI
designer e fotografo
Artista e designer, nasce nel 1957 a Napoli, ove tutt’ora risiede e lavora.
Consegue dapprima la maturità in Arti della Stampa presso l’Istituto Statale d’Arte F. Palizzi di Napoli, poi il diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Master in “Digital writing” presso l’Università di Firenze. Dal 1979, ha svolto attività professionale di graphic e visual designer e fotografo, collaborando come freelance in più atelier d’architettura e studi di progettazione grafica per la comunicazione. Ha partecipato a vari progetti in concorsi nazionali e internazionali, con numerose pubblicazioni all’attivo. Dal 1990 è stato docente negli Istituti d’Arte e nelle Accademie di Belle Arti di Sassari, Roma, Firenze e Napoli; presso quest’ultima è attualmente titolare per gli insegnamenti di Fenomenologia del corpo e Tecniche e tecnologie della grafica. La sua ricerca artistica più recente si avvale di diverse tecniche d’animazione digitale, ne consegue un’indagine nelle relazioni suono/immagine che coinvolge l’intervento di musicisti e compositori sperimentali. Per tali realizzazioni è invitato a rassegne ed eventi in Italia e all’estero.
DARIO GIUGLIANO
professore di Estetica, filosofo
Laureatosi, con lode, in Estetica, alla scuola anceschiana, presso l’Università degli Studi di Bologna, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Filosofia presso l’Università di Trieste, svolgendo attività didattica in Università e Accademie di Belle Arti. Fa parte del comitato di direzione dei quaderni d’arte ed epistemologia “Parol” (EDES ed.). È stato redattore capo della rivista “Kiliagono” (ed. Scheiwiller). È componente dell’Advisory Council della rivista “Third Text. Critical perspectives on contemporary art & culture” (ed. Routledge). È Socio Corrispondente dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche della Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti in Napoli. Dirige la rivista “Estetica. Studi e ricerche” (ed. Luciano) e, con Manlio Iofrida e Silvano Petrosino, la collana di Filosofia “Syrakousai” (Bulzoni ed.). Ha insegnato Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Attualmente è titolare della cattedra di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Suoi saggi sono apparsi su diverse riviste di Filosofia e Teoria dell’Arte italiane e straniere, tra cui “aut aut” (ed. Il saggiatore), “Estetica” (ed. Il melangolo), “Rivista di Estetica” (Rosenberg & Sellier), “Millepiani” (Mimesis ed.), “Rue Descartes” (P.U.F.) “Third text” (Routledge), “Teoria” (ed. ETS), “Etica & Politica”, “Discipline filosofiche” (Quodlibet ed.).
MARIA GABRIELLA MAZZOLA
Manager del settore alluminio
Alla guida della Società CO.ME.L. con i fratelli Adriano e Luisa, affianca la preparazione tecnico-aziendale a doti di organizzazione e coordinamento, apportando all’azienda nuove linee guida come l’attenzione alla comunicazione, all’innovazione e al marketing. Sostiene da sempre, personalmente e con l’azienda, attività in favore del territorio: mostre d’arte, pubblicazioni, rassegne arti visive, festival di cortometraggi e protezione animali. Nel dicembre del 2012 Maria Gabriella riceve dalla “Associazione Culturale Nuova Immagine Latina” un riconoscimento per meriti imprenditoriali.
VERBALE DELLA GIURIA
PREMIO COMEL VANNA MIGLIORIN 2016
Il giorno 17 ottobre 2016, alle ore 11, presso Spazio COMEL in via Neghelli 68, Latina, si è riunita la commissione giudicatrice della quinta edizione del premio COMEL Vanna Migliorin. Sono presenti Giorgio Agnisola, Fabio Barisani, Maria Gabriella Mazzola. Gli altri due membri della giuria Anna Amendolagine e Dario Giugliano hanno fatto pervenire riservatamente le loro preferenze al comitato curatoriale del premio, indicando quattro nomi su cui avevano soffermato la loro attenzione, indicando nel contempo l’opera a cui a loro giudizio poteva essere attribuito il premio. A tutti i giurati in precedenza era stato inviato un video dettagliato delle opere finaliste, presentate singolarmente e nell’insieme dell’allestimento presso spazio COMEL.
Presiede Giorgio Agnisola che invita i giurati a compiere preliminarmente una attenta ricognizione delle opere presenti nello spazio, indicando anch’essi quattro preferenze. Si passa al confronto dei pareri di ciascuno, avviando una serena discussione. Si valutano le opere sia in relazione alla resa artistica, sia relativamente al tema della presente edizione, “Lucente alluminio”.
Dal risultato dei pareri personali, tenendo presenti le scelte dei due giurati assenti, la giuria dopo circostanziata disamina, decide di assegnare il Premio COMEL Vanna Migliorin 2016 all’opera: “Raminia N.12”, (2012), di Luce Genevieve Delhove, per la quale la giuria ha espresso la seguente motivazione:
“L’opera muovendo da uno spirito neo dadaista con una finissima tensione astratta testimonia una colta e raffinata capacità ricreativa in termini visivi, modulando le superfici lamellari di un radiatore in alluminio con segni e impressioni tali da evocare con una rara sensibilità poetica e musicale le infinite modulazioni della luce riverberata dal metallo.“
La giuria decide inoltre di indicare due opere che per registro espressivo e stilistico e per rispondenza al tema meritano una particolare segnalazione.
Precisamente:
“Schegge di stelle trafiggono la notte”, (2016), di Ugo Cossu, con la seguente motivazione:
“L’opera si caratterizza per una calibratissima composizione geometrico-spaziale, realizzata con una base sagomata a variabile rilievo, attraversata, come fossero fasci di luce, da due lame di alluminio incise con segni finemente elaborati in chiave geometrica e decorativa.“
“Metropolis”, (2016), di Giampaolo Cataudella, con la seguente motivazione:
“L’opera è una superficie rilevata e informe, in cui il metallo trapela entro un cromatismo rossastro, con innesti e raschiature e segni incisi, scompartita in due zone recisamente divise da una fessura verticale, come una ferita che taglia al centro l’opera. La nettezza di tale fessura contrasta con la casualità del contesto formale. A fare da sintesi è la luce morbida, pacata, come un sotteso riverbero, che emana lievemente dal metallo.”
La giuria ritiene di assegnare un premio speciale alla carriera.
L’idea del premio scaturisce dalla costatazione non solo della indubbia qualità delle opere finaliste, ma altresì dalla importanza degli artisti selezionati. Alcuni di essi infatti hanno un curriculum di grosso rilievo.
Il premio alla carriera si configura dunque come premio che prescinde in certo modo dal concorso, riguardando l’intera attività dell’artista e la sua particolare significatività nell’ambito del panorama artistico presente.
“Il premio viene assegnato a Valeria Gramiccia, artista che ha vissuto dall’interno e con assoluta rilevanza il milieu artistico italiano degli ultimi decenni, sia sul piano creativo che storico-artistico. Ha collaborato alla cura scientifica e organizzativa di mostre ed eventi di rilievo internazionale, è stata assistente di grandi maestri contemporanei. Oggi rappresenta una delle testimonianze più coerenti e raffinate dell’arte italiana presente. Il suo registro, caratterizzato da un segno leggero e sicuro, in particolare nell’arte grafica, tra articolazione astratta e dimensione onirica, si pone contemporaneamente nel solco della tradizione più felice dell’espressionismo astratto del dopoguerra e in quello di un’arte concettualmente colta, elaborata come riflesso di una rara e poetica pronuncia espressiva.”
Il riconoscimento del Pubblico va ad ex-aequo a Elena Diaco Mayer per l’opera “Ritrovarsi in un riflesso” e Mostafa Rahimi Vishteh per l’opera “Sapere Sepolto”.
La giuria, testimoniando il suo vivo apprezzamento agli organizzatori per la bontà del premio e il suo ragguardevole livello di coinvolgimento conseguito sul piano nazionale e internazionale, formula voti augurali per le future edizioni.
Latina, 17 ottobre 2016
Spazio Allestito
Inaugurazione, 8 ottobre 2016 con la partecipazione straodinaria dell’Ensemble Blue Clarinets
Premiazione Premio della Giuria e del Pubblico, 29 ottobre 2016 – con la partecipazione del Maestro Vincenzo Bianchi, pianista e compositore