Massimiliano Frumenti
Bologna – ITALIA
Massimiliano Frumenti
Bologna - ITALIA
CENNI BIOGRAFICI
Massimiliano Frumenti, Roma 12-12-66 vive e lavora tra Roma e Latina.La sua prima mostra personale si svolge nel 1987 presso la galleria Primo piano di Roma con testo critico curato dallo scrittore Dario Bellezza. Ha all’attivo diverso personale e le sue opere sono presenti in diverse collezioni private in Europa.Inoltre presente nella scuderia di Picasso mio Madrid (galleria privata). Compare tra i fondatori della biennale d’arte contemporanea di Port’Ercole Forte Stella. Si occupa anche d’installazioni site specifico per il teatro e la danza.
OPERA IN CONCORSO
L'AMORE TANGIBILE (2012)
SCULTURA - alluminio, acciaio, lastra d'alluminio grezzo piegata e trattata con tecniche miste.
cm 150 x 200
Quella di Massimiliano Frumenti è un'icona ovvero un'immagine sacra, devozionale, di un 'Amore tangibile', eppure lontano, distante. D'altronde l'assenza, lo stare per, al posto di, è nell'etimologia stessa della parola icona che deriva dal greco eikénai e vuol dire esser simile, apparire. Tra le innumerevoli tipologie di icone, Frumenti però sceglie quella ad 'ancona' ovvero con sportelli apribili, storicamente attestata tra il XIV ed il XVI secolo: una forma singolare, che si discosta da quelle tradizionali, la cui funzione era principalmente di celare l'immagine, tenendola il più possibile lontano dagli sguardi dei fedeli per conferire maggiore sacralità ad un oggetto sacro di per se stesso. Solo in occasioni particolari il reliquiario veniva aperto ed il prezioso contenuto mostrato agli astanti. Gli sportelli sono documentati anche nelle icone così dette da viaggio e servivano, naturalmente, a proteggere l'immagine durante gli spostamenti. Viaggio e protezione, distacco e devozione sono parole chiave per accedere al lavoro di Massimiliano che, all'interno dell'icona, colloca una donna angelo, in realtà severa nell'aspetto sebbene esibisca due grandi ali bianche, morbide e piumate, sulle schiena. Più che la vergine è l'arcangelo Michele, l'angelo guerriero e fiero in perenne lotta con il demonio. Più che una madonna è una donna, sublimata, totemica, sciamanica, strega, fata, dea, arpia. In questa visione, l'alluminio è un alleato perfetto perché raffredda, congela, immobilizza, il ricordo, come in una lastra di ghiaccio, pur prestandosi con la sua duttilità alla forma che l'artista ha deciso e imposto. L'artista attinge alla sua vicenda personale per raccontare, elaborare ma soprattutto metabolizzare uno stato emotivo, una perdita, un cambiamento, una separazione straziante attraverso un percorso che passa da stadi emotivi intensi, contrastanti ma comunque fondamentali per riuscire a mantenere e conquistare un nuovo equilibrio: forse è per questo che la grande lastra è poggiata direttamente a terra, senza supporto né sostegno, in un arduo, sofferto sforzo di restare in piedi.
RICONOSCIMENTI
FINALISTA PREMIO COMEL 2012